Lo sguardo rivolto al futuro: gli obbiettivi di Matteo Conti, HeadCoach Flag Football


Matteo Conti Classe 1990 architetto nella Vita comune e HC Hammers Flag dal 2016, giocatore Tackle dal 2012 fino al 2017.

Ciao Matteo, sei il cuore pulsante degli Hammers Flag, raccontaci da dove nasce la tua passione per i giovani martelli.
Cuore pulsante è un parolone. Insieme ad altri coach siamo nell’organico del coaching staff della flag dall’aprile del 2016. Era iniziato tutto quando diedi una mano alla società per i primi progetti scuola per iniziare a fondare quello che è l’attuale settore giovanile degli Hammers. Alla prima esperienza ho capito subito quanto fosse importante per noi, e per tutto il Football Americano in Italia, fare tutto il possibile per instradare nuovi atleti a questo magnifico sport. Inoltre, dopo i primi allenamenti, iniziavano ad arrivare le prime soddisfazioni, così decisi di dare il 200% per poter far sì che il progetto diventasse realtà, e così, grazie anche a tutte le altre persone coinvolte in questo percorso, il nostro piccolo “sogno” di avere un settore giovanile è diventato realtà. Direi anche una realtà quasi inaspettata visto che siamo riusciti a partecipare ad un campionato ufficiale solo 7 mesi dopo aver fondato le giovanili, e arrivare alla prima vittoria ufficiale l’anno seguente, culminando nel meraviglioso 4° posto a livello nazionale che i ragazzi hanno ottenuto lo scorso anno grazie a splendide prestazioni sia durante la Regular Season che durante le Final 8 di Grosseto.

Alcuni talenti della Senior come Jacopo Zuliani (DB) e Filippo Marelli (QB) sono stati tuoi giocatori Flag, spiegaci come come avviene il passaggio da Flag a Tackle: come scoprite un talento?
Il passaggio tra Flag e Tackle avviene principalmente dai giocatori stessi. Come normale che sia ci sono alcuni atleti che prediligono la Flag, mentre altri puntano diretti alla Tackle. Il nostro lavoro sta nell’insegnare ai ragazzi le basi della Flag, che poi tornano utili anche nella Tackle, e capire quali sono i loro punti di forza per poterli migliorare sotto quell’aspetto e dare così la possibilità alla Senior di attingere direttamente dal proprio settore giovanile per nuovi atleti in diversi ruoli, in modo da avere sempre giocatori con l’anima e il cuore colorati di nero-verde, pieni del vero spirito Hammers, una cosa che ci ha sempre caratterizzato.

Sappiamo che la Società sta puntando parecchio sul creare un settore giovanile tackle, ti occuperai anche di quello oppure rimarrai ad esclusivo servizio delle squadre Flag?
Il mio, seppur breve, passato da giocatore Tackle mi da certo la possibilità di poter essere di aiuto anche nel futuro settore giovanile Tackle che si verrà a creare. Ovviamente mi piacerebbe entrare a far parte del coaching staff delle giovanili Tackle per poter rubare esperienza e conoscenza dai coach che di sicuro si andranno ad aggiungere per questo settore, ma ciò non toglie che comunque avrò sempre una parte all’interno del settore della Flag. Come negli ultimi 8 anni darò sempre il massimo e anche di più per il bene di questa squadra e società, che non abbandonerò mai.

Come saranno organizzati i prossimi Campionati Flag e quali obiettivi ti poni?
Questo è un bel dilemma. La FIDAF si sta muovendo per cercare di poter recuperare il campionato di quest’anno che, come sappiamo, è stato rinviato a causa del Covid-19. Siccome l’anno scorso abbiamo fatto il salto di categoria, cioè siamo entrati nella categoria U15 con ragazzi tutti al primo anno in questa categoria e che uscivano da un solo anno nella U13. La nostra speranza è quella di poter recuperare il campionato di questa stagione sportiva per poter partecipare il secondo anno all’interno della stessa categoria, in modo da dare ai ragazzi la possibilità di crescere sia atleticamente che mentalmente per potersi preparare al meglio al salto nella U17. Qualunque sia la decisione finale della FIDAF il nostro obiettivo sarà sempre o stesso: migliorarci rispetto all’anno precedente. Non sarà facile, perché come sappiamo ci sono tante squadre di alto livello all’interno di queste categorie, ma noi di certo non siamo da meno.

Anche a te chiediamo: perchè giocare a Flag con gli Hammers?
Perché gli Hammers sono gli Hammers. Oltre che essere una bellissima squadra siamo come una grande famiglia, dove ognuno ha la propria parte. Non c’è allenamento dove non ci si diverte. Ogni sabato, a fine sessione, c’è sempre un buffet con dolci, pizzette e cibarie e bibite varie preparate con affetto e dedizione dai genitori dei ragazzi. Inoltre un ottimo motivo per entrare a far parte della nostra squadra è che qui ci sarà sempre posto per tutti, perché così deve essere: i ragazzi devono giocare ma soprattutto divertirsi, e in questo noi siamo davvero bravi. Essendo come una grande famiglia noi ci rapportiamo con i nostri giocatori a volte anche in vesti di fratelli maggiori. Inoltre io e gli altri coaches abbiamo diversi ambiti di specializzazione all’interno della squadra, cosa da non sottovalutare perché non capita a tutte le squadre di Flag di avere un preparatore atletico dedicato, un coach che fa parte anche del coaching staff della senior e un coach che si dedica solo ed esclusivamente alla crescita dei QB. Inoltre con le nostre diverse competenze, esperienze, e visioni diverse del gioco del Football ci completiamo come staff. Se qualcuno ha un dubbio su qualcosa gli altri 5 sono subito pronti a togliere ogni dubbio. E soprattutto ci dedichiamo tanto ai ragazzi, un esempio è il lavoro che abbiamo svolto durante il Lockdown, dove tramite videoconferenze organizzavamo allenamenti che potevano essere svolti tranquillamente entro le mura di casa, per poi passare a quello che era lo studio tattico del Playbook, in modo da far capire a tutti quanti che gli schemi non sono solo disegni che loro eseguono come dei robot, ma che ogni singolo movimento ha un preciso motivo. Così facendo i ragazzi si sono tenuti sempre in forma e hanno migliorato le loro conoscenze del football americano. A volte mi capitava di ricevere messaggi anche alle 11 di sera con domande su qualche schema, il che per me significa una grande vittoria, perché vuol dire che siamo riusciti nel nostro principale obiettivo: far innamorare i ragazzi di questo magnifico sport.